In questo tempo estivo c’è stato chi, con argomenti fondati e seri, ha provocato professori e adulti in genere affinché si impegnino ad appassionare alla lettura voi ragazzi e ragazze. Proponendo bei libri, e ce ne sono tanti. Forse un pochino anche più o meno obbligando. Ma anche, dico io, con l’esempio!
E allora, amici e amiche, che libro state leggendo in questo momento? Perché non ce lo raccontate e proponete a tutti? Perché non ci aiutiamo a scegliere i libri migliori, sconsigliandoci quelli che non vale la pena nemmeno sfogliare? Che libro d’avventura avete recuperato e rispolverato dalla libreria di famiglia o a casa dei nonni? Mandateci le vostre recensioni e i vostri giudizi. Alla fine delle vacanze potremo stilare anche la classifica dei nostri libri dell’estate: il più letto, il più simpatico, quello che ci ha delusi di più, la copertina più emozionante, dove ve lo siete procurato (in biblioteca, comprandolo, magari alla bancarella dei libri usati), qual è il posto migliore dove leggere (spaparanzati sotto un albero, chiusi in camera e con musica di sottofondo), meglio la sera o il pomeriggio. E tutto il resto che ci verrà in mente.
Ma ora, scusate, torno a leggermi il mio libro. Sono a pagina 56, e non vedo l’ora di arrivare alla fine. Ah, il titolo: L’arte di collezionare mosche, di Frederik Söberg.
fra Simplicio
Grazie delle vostre segnalazioni di “libri da amare”! Continuate a scriverci!
Ho letto “libri da amare” e vorrei raccontare come iniziai ad appassionarmi alle “Cronache di Narnia”: una scheda libro per le vacanze natalizie. Fra le serie di titoli che ci aveva dato la prof da poter leggere e fare così la scheda, era l’ unico titolo che mi ispirava. Così andai in biblioteca e presi il primo volume. Arrivata a casa iniziai a leggerlo: mi piacque subito.
Mese dopo mese, quando mia madre riusciva a portarmi, andai avanti a leggere questa splendida serie, fino a maggio, quando la terminai. Da quel momento mi venne nostalgia perché era una serie ormai parte di me, ma cerco ancora oggi di non farci caso, perché come disse l’ autore “un libro non merita di essere letto a dieci anni, se non merita di essere letto anche a cinquanta”. Chissà che magari, fra tanti anni, non mi ritorni la voglia di rileggerla…
Alexandra, 11 anni