Un sorriso a chi ci vuol male, un abbraccio a chi si vuol bene. In fondo
le regole seguite da Candida Morvillo, la ragazzina protagonista del
film di Francesco Mandelli, sono semplici, anzi semplicissime. Roba che capirebbe – per l’appunto – anche un bambino. Ma un adulto? Un adulto renderebbe tutto maledettamente più
complicato, ogni tanto gli farebbe bene andare a scuola dai più piccoli. Maestri di
buon senso, anche quando le cose sembrano andare bene, ma non benissimo. Il
titolo prende a prestito l’omonima canzone di Shade, il rapper torinese amato
dalla protagonista (l’artista è anche presente nel film con un bel cameo). Ed
è un titolo perfetto, perché sa dire delle luci e delle ombre che si incontrano
nella vita di ogni adolescente. Lo slancio verso l’altro come promessa di felicità
ma anche come rischio, possibilità di farsi male.