Nei vecchi cd di musica poteva capitarti che, alla fine delle canzoni in scaletta, dopo anche 10 minuti di assoluto silenzio, tant’è che generalmente ti eri dimenticato di avere un cd che girava nel lettore, partisse all’improvviso una canzone non prevista. Appunto, la “traccia fantasma”!
Bene, dopo un bel po’ di puntate della rubrica Incredibile dedicate ai santi, eccone alcune “fantasma” che appaiono all’improvviso sul meraweb. La prima è questa, con tanto di disegni di Giuliano Dinon da collezionare, ma state attenti e seguiteci: ne compariranno presto altre…
Sapete che esistono anche santi e sante che non sono mai stati dal barbiere o dalla parrucchiera, e vivevano un po’ come i figli dei fiori? Prendiamo, per esempio, sant’Onofrio (12 giugno). Visse per più di sessant’anni, nel V secolo, da eremita solitario nel deserto egiziano, dove un angelo ogni domenica gli portava la comunione. E siccome viveva da solo e non c’era nessuno che lo poteva vedere, si permetteva di vivere completamente nudo, ricoperto solo dalla sua folta chioma e dalla lunga barba. Quante preoccupazioni in meno!
Ma non meno eccentrica e provocatoria fu santa Maria Egiziaca (1 aprile). Anzi, di più. Era nata nel IV secolo, ad Alessandria d’Egitto, e si guadagnava da vivere facendo la prostituta. Durante un pellegrinaggio a Gerusalemme, non riuscendole in alcun modo di entrare nella chiesa del Santo Sepolcro, si convertì. All’uscita della città, un misterioso personaggio le diede i soldi necessari per acquistare alcuni pani, che le bastarono per 17 anni. Iniziò a vagare qua e là per la Palestina, vivendo in preghiera e penitenza. Anch’essa viene infatti descritta nuda e ricoperta dai suoi lunghi capelli. Naturalmente è la santa protettrice delle prostitute: tutti sulla terra meritano un santo protettore in cielo!
Che Dio poi non sia schizzinoso, lo dimostra anche san Giuseppe Benedetto Labre (16 aprile). Francese di origine, visse soprattutto in Italia, tra Roma, Loreto e Assisi, facendo della strada la sua casa. Lo chiamavano infatti il “pellegrino di Dio”, anche se noi oggi lo definiremmo senza dubbio un “barbone”. Morì a Roma, nel 1783, nel retrobottega del macellaio che lo aveva raccolto per strada svenuto, testimone, come soleva dire, del fatto che «in questo mondo siamo tutti pellegrini verso il Paradiso». Raccontano che voleva così bene a tutte le creature che, se un insetto molesto tentava di uscire dalla manica del suo vestito sudicio, lo ricacciava indietro dolcemente con il dito. Ecco uno che, come a noi, non piaceva molto farsi la doccia o cambiarsi la biancheria! Prova che il profumo di santità talvolta è anche… puzza.